In città, nell’Ottocento, era sorto, per volontà soprattutto di Eugenio Faina, con la collaborazione degli archeologi Gian Francesco Gamurrini e Adolfo Cozza, un Museo Civico Archeologico, contenente una significativa antologia di reperti appartenenti a diversi periodi storici.

In seguito, negli anni Sessanta del Novecento, la sua considerevole raccolta, venne suddivisa in tre parti: il nucleo principale è confluito nel Museo Archeologico Nazionale; alcune opere di particolare rilievo vennero trasferite al pianterreno di Palazzo Faina, dove ha trovato sede il nuovo Museo Civico Archeologico; altri reperti sono conservati presso l’Opera del Duomo.

Nel nuovo Museo Civico Archeologico figurano alcuni capolavori assoluti: una statua in marmo nota come “Venere” di Cannicella; un cippo a testa di guerriero dalla necropoli di Crocifisso del Tufo, recentemente incluso tra le opere d’arte selezionate dal Progetto “Museo Nazionale”, promosso dalla Rai; alcune decorazioni in terracotta del tempio di Belvedere, tra le quali spicca una notissima testa di vecchio; un sarcofago rinvenuto in località Torre San Severo; la fronte di un sarcofago romano di epoca imperiale.